
Caduta Libera - parrucchino Sandro Mayer
Era dai tempi del neo di Cindy Crawford che un elemento estetico di un personaggio pubblico non entrava così prepotentemente nella cultura popolare come è successo col parrucchino di Sandro Mayer. Se un cyber-svogliato scrive “Sandro Mayer” su Google, il celebre motore di ricerca suggerisce “trapianto” e “capelli”; se poi legge su Wikipedia la breve nota biografica sul direttore di Dipiù l’ultima frase è lapidaria: “Porta il parrucchino” (per intenderci, nelle pagine ben più articolate dedicate a Donald Trump e Antonio Conte non si menzionano parrucchini).
Dunque niente scuse, dopo la prima apparizione a Ballando con le stelle e il tam tam sul web, l’argomento è entrato di diritto nella “cultura generale” e non può stupire nessuno che in un quiz come Caduta Libera capiti la definizione “giornalista di gossip dal caratteristico parrucchino” perché il concorrente preparato risponda Sandro Mayer, come risponderebbe Cindy Crawford qualora la domanda fosse “modella degli anni Ottanta e Novanta dal caratteristico neo sopra il labbro”. Ed è successo davvero, nell’ultima puntata domenicale del preserale di Gerry Scotti.
La puntata in questione ha visto come concorrenti tutte ex-letterine dell’altro e indimenticato preserale del conduttore pavese, Passaparola: Luisella Tuttavilla, Giulia Fogliani, Alessia Fabiani, Cristina Cellai, Morena Salvino, Sara Zanier, Daniela Bello, Giulia Montanarini, Carolina Eyrolle, Cosmanna Ardillo, e giocatrice iniziale da sfidare (ma che è arrivata fino alla fine) Alessia Mancini. La “comandante in capo delle letterine”, come l’ha presentata zio Gerry, è pure entrata in studio sulle note della sigla Ullalà ullalà… Vero è che non c’erano le più famose, Ilary Blasi e Silvia Toffanin, oppure Elisa Triani, Vincenza Cacace o Michela Coppa, e che era impensabile ritrovare una Francesca Lodo o coinvolgere una Caterina Murino, ma l’effetto nostalgia è stato dei più acuti e piacevoli, con tratti addirittura teneri. Scotti, in apertura, ha definito la puntata “un tuffo nel passato, un tuffo al cuore”, emozionato nel rivivere con le letterine ormai divenute donne “forse i migliori anni della loro vita”.